Il borgo di Caselle
The village of Caselle
Caselle Village. Detail Credit foto: STUDIO 5
Caselle Village. Detail Credit foto: STUDIO 5
Caselle Village. Credit foto: STUDIO 5
Caselle Village. Detail Credit foto: STUDIO 5
Nell’Alto Medioevo nuovi popoli invadevano il Meridione d’Italia. Goti, Vandali, Saraceni, Longobardi, determinarono una generale crisi che orientò le comunità che vivevano lungo le valli, le coste e le strade a spostarsi sulle alture. In cerca di luoghi più sicuri e protetti, una comunità di contadini della Valle del Bussento si trasferì nelle prossimità di un secolare luogo
di culto fondato da monaci bizantini, lì giunti sin dall’VIII secolo.
Su una gobba del Monte Pittari (anche chiamato S.Michele), a 690 mt. s.l.m., sorge così un villaggio di casupole (Caselle). L’attuale abitato si costituì
inizialmente intorno ad un Castrum difensivo, su un rilievo poco distante dal Monte Pittari, caratterizzandosi nel tempo con case disposte in cerchi concentrici sempre più allargati. Il borgo storico conserva l’organicità
d’insieme frutto di quell’urbanistica spontanea che ha disegnato tanti piccoli centri cilentani.
Dal basso si attraversa Via Indipendenza, l’anello di demarcazione del vecchio abitato che corre parallelamente all’antica cinta di mura, con le cappelle gentilizie di S.Giovanni, S.Antonio e Madonna delle
Grazie, passando per il Palazzo Marchesale degli Orlando. Poi da Via Pietro Turris in un successivo cerchio, con le tipiche stradine strette e tortuose dei
borghi medievali, si giunge alla sommità dell’abitato.
Dalla Torre diruta (seconda metà XII sec.) e dalla vicina Chiesa dell’Assunta (di impianto medievale), la veduta si apre su suggestivi paesaggi. Caselle in Pittari è storicamente collegata al sentiero che arriva sulla cima
del monte da cui prende nome, sede dell’antico culto in grotta di S. Michele Arcangelo, venerato protettore del paese. L'attuale denominazione del centro, che celebra il legame geografico e religioso che univa gli abitanti al
loro monte, risultò necessaria nel 1863 per distinguerlo
da altri omonimi paesi del Regno d’Italia.
In the late Middle Ages, new peoples invaded southernItaly. The Goths, Vandals, Saracens and Lombards brought widespread crisis and pushed communities living along the valleys, coasts and roads to move to highlands.
In pursuit of safer, better protected places, a community of farmers from the Valle del Bussento valley moved near an ancient religious site founded by Byzantine monks, who had been there since the 8th century.
On a hump of Mount Pittari (also known as San
Michele), at 690 meters above sea level, a village of
"small houses" (Caselle) emerged. The current town was originally built around a defensive castrum on a rise not far from Mount Pittari. It gradually took the shape of houses arranged in increasingly wide concentric circles.
The historic village preserved the overall organic
structure that came out of the spontaneous development that shaped many small towns in the Cilento area.
From below, we cross Via Indipendenza, the ring road that marks the boundaries of the old town, running parallel to the historic town wall, with the noble chapels of San Giovanni, San Antonio and Madonna delle Grazie, passing by the Palazzo Marchesale degli Orlando. From
Via Pietro Turris, with a next ring with typically medieval narrow winding streets, we come to the town's peak. From a ruined tower (latter 11th century) and the nearby church of Assunta (with a medieval plan), the view opens on picturesque landscapes. Caselle in Pittari has a historic bond to the path that leads to the top of the mountain for which it is named. This is the site of the ancient cave worship of St. Michael the Archangel, the
town's revered patron saint. The town's current name, a tribute to the geographic and religious connection that bound the local people to their mountain, became necessary in 1863 to distinguish it from other towns named Caselle in the Kingdom of Italy.